Tutte le immagini in b/n sono state realizzate negli anni 1965-1980, come anche alcune a colori tratte da diapositiva, poi scansite e ripulite, se necessario, via software. Le più recenti sono frutto di una forzata conversione al digitale.
(Tutte le immagini pubblicate come post sono da me realizzate e quindi di mia proprietà. Se qualcuno desidera scaricarle per suo uso personale potrà farlo e ne sarò lieto. Per usi diversi vorrei esserne informato preventivamente. Grazie)

27 agosto 2013

L'avvento di apparecchi fotografici digitali, piccolissimi o enormi,dotati, i secondi, di obiettivi di lunghezza spropositata, e l'apparire di tablet(s) e smartphone(s) pronti per la fotografia, mi hanno convinto a fermarmi varie volte in Piazza del Duomo, a Firenze, per riprenderne gli utilizzatori. Esperienza divertente e interessante.Emerge, all'esterno, un'intima esclamazione da parte di molti:" Porca miseria, non c'entra!". Il Duomo, intendono.Ecco perché molti finiscono in posizioni almeno singolari. Esiste anche una sorta di "misticismo" di coloro che, fotografando con tablet(s) o smartphone(s), assumono atteggiamenti inediti, alzando le braccia al cielo, alla ricerca di un'inquadratura, invocando il Dio Grandangolo, assente o inesistente.
Rivedendo gli scatti, scopro di aver inquadrato bellissime ragazze, anziani e bambini, tutti legati allo stesso filo: la passione per la fotograia, o solo il desiderio di un ricordo. Li accomuna anche la ripetitività delle posizioni, una sorta di Kamasutra dell'immagine, praticato senza pudore. Resto del parere che fotografare con un telefono sia un'aberrazione, farlo con un tablet, una perversione, e, come al solito, rimpiango il rullino e la camera oscura. Ma così è molto più facile, lo ammetto!
P.S.Questa mia operazione non contrasta con la dichiarata difficoltà ad avvicinare i soggetti da fotografare. Chi scatta una foto è totalmente preso dall'inquadratura e non si cura, almeno in quel momento, di chi è nei pressi. Solo un soggetto, per la verità, mi ha notato, dimostrando scarsa soddisfazione per la mia iniziativa. Sarà facile individuarlo, tra le varie foto.

Fotografi al Duomo

La ragazza usa una Kodak a due obiettivi. Ne sono state vendute due, l'altra è in mio possesso!


Scaramanzia fotografica



Schiacciata dal peso delle proprie responsabilità!

La bambina non è sopravvissuta al peso dell'apparecchio 


Occhi un po' strani!



Massima concentrazione


22 agosto 2013

Quelle che seguono sono le foto scattate ad Auschwitz e Birkenau Polonia, un paio di mesi or sono. Sono state, alcune di esse, rielaborate nel tentativo di rappresentare le emozioni provate al momento della visita. Non credo necessitino di commento. Mi limito a dire che il luogo, forse per favorire l'enorme afflusso di visitatori, è stato, in certo qual modo, reso più "accogliente". L'angoscia nasce infatti, soprattutto, dal pensiero di quanto lì è accaduto, da chi lo ha vissuto in prima persona e dagli orrori che vi sono stati perpetrati.